Mercoledì 7 gennaio, una delegazione di Sos Volterra e della Pro Volterra ha incontrato il vice-Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Ivo Gabellieri, per discutere dell’emergenza viaria nel territorio. Piero Fiumi, quale Presidente della pro loco, ha fatto una cronistoria dell’impegno della Banca negli anni passati in merito alla 68, così come l’interesse di tutta la cittadinanza, enti locali inclusi, a vedere ultimata la strada tra Volterra e Colle Val d’Elsa.
Qualcosa è cambiato in questi ultimi anni? Garbatamente Gabellieri ha risposto che la Fondazione è attenta a questa arteria, che anche lui ritiene “strategica”, tuttavia le decisioni in materia infrastrutturale vengono prese in ambito comunale e provinciale, e che allo stato attuale la Comunità Montana, assieme alla Provincia di Pisa, hanno chiesto l’impegno della banca per la progettazione della 439 tra Saline e la Bonifica. Un’impegno oneroso, che, aggiungo io, bloccherà molte altre iniziative nel prossimo decennio. Mi permetto di fare una riflessione, che ritengo doverosa. Se fino allo scorso anno abbiamo assistito, non solo in zona, ma a livello nazionale, a numerose spese discutibili, o comunque non mirate ad un ritorno economico, oggi la crisi che stiamo attraversando, i cui risvolti abbiamo appena iniziato ad assaporare, merita un cambio di strategia. Un passo obbligato per sopravvivere. Se Volterra ha resistito negli ultimi anni alla grave emorargia di abitanti è grazie soprattutto alla presenza della Crv. Però l’uso che è stato fatto della Banca non sempre è stato appropriato. La Cassa può e dovrà essere in futuro sempre più un volano di sviluppo. Questo non può avvenire laddove si chiede alla banca di fare supplenza all’ente locale, dove si fanno spese che sarebbero spettate alla Provincia, alla Asl, al Comune, senza avere nessun ritorno. Insomma, la banca non può pagare l’ordinaria amministrazione. La Cassa può e deve premiare quei progetti che sono in grado di portare ricchezza alla città, lavoro, residenti. Ecco, la strada 68 è l’investimento più appropriato per una banca territoriale. Non ci dimentichiamo che la superstrada Firenze-Siena fu fatta per volontà del Monte dei Paschi, quando Pisa era servita ancora da strade statali. Il Monte, che opera in tutta Italia, investe oltre l’80% su Siena e Provincia. Ma la Cassa nostrana? Sappiamo che la 439 è una strada fortemente voluta da Pontedera e dintorni da un lato, dalla Provincia dall’altro, e da Castelnuovo e Pomarance (soprattutto quest’ultima) in zona. Possibile che a farne le spese sia proprio Volterra, che rimarrebbe tagliata fuori dal sistema viario?
Logica vorrebbe, siccome tutte le strade sono utili al nostro territorio, che chi vuole tale arteria se la finanzi, (i soldi della geotermia almeno qui troverebbero un degno motivo) anche perché l’interesse è di molti. Tanto questa arteria verrà fatta comunque, perché così vuole Regione e Provincia.
Ma gli interessi di Volterra? È giusto chiedere qualcosa che già ci vogliono dare, oppure è opportuno chiedere ciò che interessa prevalentemente a Volterra? Ecco, credo che il ruolo della Banca sia quello. Ricordando che la priorità della 68 lato Colle non è stata decisa in un salotto tra pochi amministratori, ma sottoscritta da 3808 cittadini. Due terzi dei quali probabilmente anche correntisti della Cassa di Risparmio. La quale ha tutto l’interesse che le piccole medie imprese del territorio si sviluppino, e che i cittadini restino in loco. La quale avrebbe una voce autorevole per richiamare l’attenzione degli enti locali in merito.
Paolo Moschi - SOS VOLTERRA