mercoledì 29 dicembre 2010

Corso di Archeologia

Il Comune di Volterra e il Gruppo Archeologico Velathri, organizzano un Corso di Archeologia gratuito e aperto a tutti. Le finalità del Corso sono quelle di introdurre alla conoscenza della Archeologia in generale e a quella dei beni archeologici di Volterra in particolare; specifica attenzione sarà dedicata al tema della individuazione e segnalazione di nuovi siti e ai preliminari dei lavori di scavo sul territorio. Relatore il Dott. Alessandro Furiesi Direttore della Pinacoteca Civica.
L’inizio è previsto per la seconda metà del mese di gennaio 2011 con frequenza settimanale: l’orario indicativo di inizio delle lezioni è intorno alle 17,30.
Le prime tre lezioni saranno introduttive e verteranno sulla storia dell’Archeologia, sui metodi della ricerca archeologica, su cosa è uno scavo archeologico ecc. ecc.
Durante il primo periodo introduttivo, sentito il parere dei partecipanti , verrà deciso il piano definitivo degli incontri.
Il corso prevede anche l’intervento di archeologi responsabili di importanti scavi in Toscana.
Alla fine del corso è prevista la consegna di un attestato di partecipazione.
Chi è interessato può rivolgersi al personale della Pinacoteca Civica o alla cartoleria “Prima Pagina” in Borgo Sant’Alessandro: ulteriori informazioni potranno essere richieste tramite la mail gvelathry@gmail.com

Gruppo Archeologico Velathri

lunedì 11 ottobre 2010

DUE GIORNATE CON GLI ETRUSCHI



IL RIPOSO DEGLI ETRUSCHI

25 e 26 settembre 2010

La partecipazione del nostro Comune alle Giornate Europee del Patrimonio, svoltesi in tutta Europa nello scorso weekend, ha permesso alla nostra città di essere presente su tutti i mezzi di comunicazione del Ministero dei Beni Culturali: il catalogo degli eventi, distribuito in tutte le Regioni, ha consentito agli appassionati del settore di individuare Volterra e decidere così di partecipare numerosi. Domenica sera eravamo tutti molto contenti, stanchi ma contenti. Le quattro visite guidate all’acropoli, al plastico dell’acropoli, alle tombe etrusche Inghirami, S. Giusto e dei Marmini ci ha messo a “dura prova”, ma come si dice se i risultati sono questi le motivazioni nel continuare nel nostro percorso ci sono e sono veramente alte. Una quindicina di persone del nostro gruppo si sono alternate nel tenere aperte le tre tombe, mentre Lisa Rosselli, Simone Stanislai e Rosalba Bassini hanno guidato i gruppi di visitatori. La soddisfazione più grossa però è venuta dall’aver dato ad una settantina di persone (quasi tutte provenienti da fuori regione) la possibilità di conoscere e visitare questi siti che raccontano di una Volterra tanto antica quanto forte e potente. Certo che anche a noi che avevamo già sentito le precedenti “lezioni” fa sempre un certo effetto sapere che già più di duemila anni prima di Cristo la zona dell’acropoli di Castello era abitata, nell’ammirare il vialetto dei templi da poco risistemato e riaperto al pubblico e nel vedere la bellezza dei templi etruschi ricostruita con il plastico ora visibile nei sotterranei della Pinacoteca. Anche il tempo è stato abbastanza clemente. La pioggia che domenica pomeriggio ci ha colto, non all’improvviso, ci ha permesso di dirottare i nostri affascinati turisti alla visita del Museo Guarnacci. Il momento forse più suggestivo è venuto sabato sera quando, in concomitanza con la visita delle tombe dei Marmini, abbiamo regalato ai nostri graditi ospiti una piccola sorpresa accendendo lungo il percorso che porta alle tombe delle fiaccole che hanno reso ancora più incantevole il paesaggio già di per sé meraviglioso. Davide Dainelli ha poi messo la “ciliegina sulla torta” suonando delle bellissime melodie mentre le nostre guide decantavano le bellezze della Volterra Etrusca. Un caloroso grazie al nostro Comune che, nella persona del Prof. Carloni, ha collaborato con noi nell’organizzazione di questo evento e a Davide Dainelli che ha reso spettacolare la serata di sabato. I nostri ringraziamenti si estendono calorosamente ai conducenti dei pulmini del comune che hanno permesso il trasporto degli ospiti da un sito all’altro, alla Soprintendenza ai Beni Archeologici di Firenze, alla signora Tamara Tognoni, al Dottor Alessandro Furiesi, senza il cui interessamento sarebbe stata impossibile la visita al plastico della Pinacoteca Comunale, alla Pro Volterra ed al Consorzio Turistico per la pubblicità che ci hanno fatto. Per ultimi, ma certamente non per importanza, un grazie alle nostre guide con una sottolineatura particolare per la Dottoressa Lisa Rosselli, vice responsabile degli scavi archeologici di castello, che, con Simone Stanislai e Rosalba Bassini, ha illustrato agli ospiti le bellezze della nostra città. I partecipanti, tutte persone appassionate e preparate, hanno espresso con calore, la loro soddisfazione per l’organizzazione, la qualità delle guide e la straordinaria bellezza della città. Speriamo davvero di poter ripetere presto queste iniziative: per questo non smetteremo di invitare chi fosse interessato a farsi avanti e collaborare con noi per la valorizzazione del nostro patrimonio archeologico. Ancora un caloroso grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato.

Associazione culturale SOS VOLTERRA

Gruppo Archeologico Velathri


sabato 31 luglio 2010

GRAZIE A TUTTI!

Domenica è stato veramente entusiasmante ritrovarci tutti al parco di castello per il tour etrusco.
Con le spiegazioni della Dottoressa Rosselli dell’Università di Pisa e del nostro Simone Stanislai abbiamo rivissuto e toccato con mano la grandezza dell’antica Velathri. Siamo passati dalla spiegazione dell’acropoli etrusca, con i resti degli antichi templi, alle visite guidate delle tombe. In ogni sito abbiamo visto risplendere la potenza e la bellezza della nostra Velathri che tra il IV e il III secolo a.c. raggiunse la massima forza ed espansione. Fa veramente piacere notare sul volto dei volterrani l’entusiasmo e talvolta lo stupore quando viene loro ricordato che la nostra non è una città qualunque. Lo stesso entusiasmo e stupore che abbiamo notato nei turisti che ci hanno seguito nel tour, forse un po’ sorpresi nello scoprire una Volterra cosi “magica”. Il tour si è ripetuto sia la mattina che il pomeriggio. Contemporaneamente i nostri associati presidiavano le tombe Inghirami, di S. Giusto e dei Marmini, la cui apertura si è protratta per tutta la giornata. Un caloroso ringraziamento va all’assessore alla cultura Carloni, al Sindaco Buselli e a tutta l’amministrazione comunale, non è la prima volta che la collaborazione tra la nostra associazione e il Comune produce qualcosa di veramente positivo. Rivolgiamo con immenso piacere un ringraziamento particolare alla Dottoressa Rosselli Lisa. La sua presenza sul colle come studiosa risale al 1995, quindi possiamo veramente considerarla una volterrana. Appena contattata per questo evento ha risposto subito con entusiasmo. E’ venuta sul poggio senza chiedere una lira, è stata un giorno intero sotto il sole a spiegare e a rispondere con Simone alle domande dei volterrani e dei turisti. Quando parlava (ce l’ha poi confermato personalmente) le traspariva l’immenso amore che ha verso la nostra città. Più volte ci ha esortato a riappropriarci della nostra storia, della nostra antichissima cultura e del nostro immenso patrimonio. Il successo dell’iniziativa è stato tale che pensiamo di riproporla a settembre.
Ringraziamo i volterrani e i turisti che hanno preso parte all’evento.

SOS Volterra

mercoledì 14 luglio 2010

IL RIPOSO DEGLI ETRUSCHI - 18 luglio 2010

Era già diverso tempo che ci “frullava” nella mente di ripetere l’apertura delle tombe etrusche di S. Giusto e Inghirami da poco ripulite.
Volevamo però aggiungere qualcosa a un evento già proposto.
E allora giù a pensare come e dove potevamo ampliare questo evento. Di idee ne avevamo parecchie ed alla fine siamo giunti ad una conclusione. Innanzitutto la data - DOMENICA 18 LUGLIO - è vero, molti di noi sono a godersi le meritate vacanze fuori dal poggio ma l’estate volterrana è densissima di impegni e non è semplice trovare dei giorni disponibili e poi chissà potremmo anche riproporre a breve questa iniziativa.
Alle “neo tombe” visitabili ne abbiamo poi aggiunta una terza, quella dei Marmini che, ad onor del vero, non è sola ma sono due “sorelle” a pochi metri di distanza e sempre visitabili, ma vuoi mettere….questa volta anche quelle tombe rientreranno in un circuito!

Riepilogando: domenica 18 Luglio saremo dalle ore 08.30 alle 12.30 e dalle 15.00 fino alle 20.00 nelle tombe prima citate (S. Giusto, Inghirami, Marmini) per consentire a chi lo volesse di visitarle.

Ma mancava ancora qualcosa che desse a questa occasione qualcosa di speciale… e allora pensa e ripensa abbiamo chiesto al nostro laureando in archeologia Simone Stanislai se ci faceva anche una spiegazione storica e archeologica di quei siti. Il nostro Simone non solo ha accettato ma ha contattato subito la Dottoressa Lisa Rosselli, che è tra le responsabili degli scavi dell’Acropoli di Castello, la quale si è subito messa a disposizione per la giornata del 18 e nel tour ha consigliato vivamente di inserire anche l’acropoli etrusca!!

Non ancora soddisfatti di tanta abbondanza siamo andati in Comune per chiederne la collaborazione. Abbiamo trovato nell’Assessore alla Cultura Carloni un eccellente interlocutore, tant’è che non solo il Comune collaborerà all’iniziativa ma sarà con noi il promotore! L’assessore, entusiasta dell’iniziativa, ha programmato il tour sia la mattina che il pomeriggio del 18.

Non poteva mancare la collaborazione della Pro Volterra e del Consorzio Turistico che non faranno mancare il loro apporto nel pubblicizzare l’iniziativa.

Questo il Programma della giornata:

Visita Guidata con la Dottoressa Rosselli Lisa e il Sig. Simone Stanislai

Ore 09.30 ritrovo all’acropoli di Castello saluti delle autorità spiegazione e visita dell’acropoli

Ore 10.30 spiegazione e visita della tomba Inghirami

Ore 11.15 spiegazione e visita delle tombe dei Marmini

Ore 12.00 spiegazione e visita della tomba di S.Giusto

Nel pomeriggio l’evento sarà ripetuto con i seguenti orari:

Ore 15.30 ritrovo all’acropoli di Castello spiegazione e visita dell’acropoli

Ore 16.30 spiegazione e visita della tomba Inghirami

Ore 17.15 spiegazione e visita delle tombe dei Marmini

Ore 18.00 spiegazione e visita della tomba di S.Giusto

Ogni partecipante dovrà organizzarsi autonomamente per gli spostamenti ma ci sembra un piccolo sacrificio rispetto all’evento.

Ringraziamo fin da ora per la collaborazione il Consorzio Turistico, la Pro Volterra e in particolar modo la Sovrintendenza ai Beni Archeologici nella persona della Dottoressa Esposito Anna Maria.

SOS Volterra

sabato 29 maggio 2010

"Le Tombe ritrovate" - Presentazione

Sabato 22 maggio alle ore 11.00, nella splendida cornice di Palazzo dei Priori, si è tenuta la presentazione dell'iniziativa "Le Tombe ritrovate", voluta e progettata dall'associazione SOS-Volterra in collaborazione col Comune di Volterra e sotto la supervisione della dr.ssa Anna Maria Esposito della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana.
Le numerose persone intervenute hanno avuto il piacere di assistere ad un'interessantissima esposizione sul mondo etrusco volterrano curata da Simone Stanislai, laureando in archeologia, dopo aver apprezzato i saluti di rito espressi da Marco Buselli, Sindaco di Volterra, dal dr. Edoardo Mangano, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, e dal dr. Piero Fiumi, Presidente dell'Associazione Pro-Volterra.
Il progetto, inizialmente concepito come un semplice lavoro di pulizia degli ipogei detti "di San Giusto" ed "Inghirami", si è poi trasformato quasi in uno scavo archeologico dato il ritrovamento in quest'ultimo sepolcro di diversi frammenti potenzialmente riconducibili al materiale inizialmente contenuto nella tomba.
Immediatamente catalogati e puliti, tra di loro spiccano alcuni pezzetti di alabastro verosimilmente staccatisi per rottura dalle sculture scolpite sulle urne cinerarie presenti in origine nell'ipogeo. Sarà adesso cura della Soprintendenza approfondire gli accertamenti e valutare la possibilità di riattaccarli ai manufatti originari.
L'esposizione dei ritrovamenti è andata avanti per tutta la giornata di sabato, visitati da non meno di 300 persone, mentre nel pomeriggio di domenica 23 maggio sono state tenute aperte e rese visitabili le due Tombe Etrusche oggetti dell'intervento, viste da circa 200 persone.
Un successo inaspettato nel quale la domanda più frequente è stata: "Volterra è famosa per le sue origini etrusche, ma se si escludono la Porta all'Arco ed alcuni tratti di mura, di etrusco è visibile ben poco se non nel Museo Guarnacci. Quindi grazie e complimenti per questa iniziativa".
Concludendo l'Associazione SOS-Volterra intende ringraziare l'Amministrazione Comunale per il ruolo cruciale svolto, grazie al quale è stato possibile ripristinare l'illuminazione nella tomba di S.Giusto e realizzare un impianto provvisorio nella "Inghirami", munendola anche di un corrimano, ma soprattutto per averle dotate entrambe di un nuovo cancello di fattura più consona al presidio da mettere in sicurezza.
Indispensabile anche l'avallo ai lavori da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana che ci ha concesso anche la possibilità di esporre i reperti rinvenuti durante la presentazione dell'iniziativa.
Il nostro auspicio è che sia iniziata una nuova e più produttiva fase nella collaborazione tra Istituzioni ed Associazioni, che speriamo possa veder valorizzate sempre di più le bellezze artistiche e culturali di cui il nostro territorio abbonda.
Per questo ringraziamo le Istituzioni intervenute e gli operai Roberto Guerrieri, Giorgio Scarselli, Pietro Fazio e Daniele Favilli, nonchè i dirigenti Fosco Pasquinuzzi, Cristiano Ciolli e Maurizio Becuzzi, senza i quali nulla sarebbe stato possibile fare.
Un caloroso ringraziamento anche ad Edoardo Mangano ed a Piero Fiumi per la sensibilità dimostrata.

giovedì 20 maggio 2010

In Mostra i Tesori Etruschi ---------------------------- (Volterra, 22 e 23 maggio 2010)

VOLTERRA - Dopo il successo ottenuto con la messa a lucido del loculo di San Giusto, Sos Volterra torna con una nuova iniziativa. «La Sovrintendenza nei panni della dottoressa Annamaria Esposito ha apprezzato molto il nostro lavoro - spiega Renzo Provvedi, vicepresidente dell’associazione - e ci ha messo a disposizione una delle tombe più importanti della città». La tomba Inghirami, rinvenuta dai fratelli Jacopo e Lodovico Inghirami nei terreni di loro proprietà nel 1861, è oggi ricostruita al Museo Archeologico di Firenze, e abbandonata al degrado nella sua sede d’origine. Il loculo si trova nella zona ospedaliera, di fronte al reparto Bianchi, e insieme alle urne già rinvenute ed esposte nel museo fiorentino ha riportato alla luce, grazie al lavoro dei volontari di Sos Volterra, innumerevoli reperti. «Sotto 8 centimetri di terra - continua Provvedi - abbiamo reperito molti oggetti, è stata una vera e propria sorpresa». Inaspettatamente il sepolcro ha restituito alla storia ossa, puntali, oggetti in ferro e bronzo, frammenti di vasi e di urne che raccontano una parte importante del passato di Volterra. L’associazione ha voluto rendere giustizia a quest’importante opera etrusca non solo ripulendola, ma rendendola di nuovo visitabile, un nuovo cancello, un passamano, un punto luce fisso e il restauro di alcuni scalini, il tutto per consentire a chiunque di godere di questa bellezza. I reperti saranno esposti e presentati sabato 22 maggio alle 11 nella saletta del Giudice Conciliatore, presso Palazzo dei Priori, mentre domenica 23 sarà possibile visitare dalle 14 alle 20 le tombe Inghirami e San Giusto.
Martina Bilei (Il Tirreno — 19 maggio 2010)

giovedì 6 maggio 2010

MANDRINGA DAY del 18 aprile 2010

Sotto un radioso sole primaverile alcuni aderenti alla Contrada di San Giusto e di SOS-Volterra hanno dato vita, domenica 18 aprile, ad uno splendido lavoro di pulitura di tutta l’area a ridosso del Masso e della Fonte di Mandringa.

Un lavoro impegnativo che ha reso però l’area molto più gradevole e apprezzabile, tenuto anche conto che si trova nel luogo esatto dove comincia la città di Volterra.

Beh – ammette Renzo Provvedi con la fronte imperlata da tante goccioline di sudore – la fatica è sempre tanta, ma la consapevolezza di fare una cosa utile al decoro della nostra Volterra è una sensazione impareggiabile”.

Una riflessione condivisa da ben 10 persone che si sono date appuntamento con tagliaerba, seghe e rastrelli per togliere la vegetazione infestante al fine di creare una piacevole zona di rispetto a questo singolare monolite.

Anche se non è un monumento vero e proprio – prosegue Alessandro Pineschi – quest’area ha un incanto particolare, perché racchiude in sé l’essenza stessa di Volterra: un’altura di panchino con sotto una fresca fonte d’acqua. Un perfetto riassunto dei motivi che spinsero gli antichi a scegliere questo monte come luogo dove fondare una delle città più importanti del passato: altitudine, roccia ed acqua in abbondanza”.

Ma Mandringa è anche altro – come ebbe modo di illustrarci lo straordinario Franco Porretti – è luogo di streghe e fattucchiere, dove un fruscio lento e rabbrividante penetra l’aria ogni sabato notte quale preludio a vorticose e stridule danze di megere.

Favole o no – conclude Alberto Chiodi – è sicuramente ineguagliabile la soddisfazione che si prova nel vedere un luogo importante della nostra storia risistemato a dovere, così come senza eguali è la contentezza che si avverte nel veder lavorare appassionatamente e tutti assieme tanti comuni cittadini per il solo bene comune. Ed è per tale motivo che esprimo un grazie di vero cuore a tutti coloro che hanno reso possibile l’iniziativa, con particolare riguardo alla Contrada di San Giusto senza la quale non sarebbe stato possibile ottenere un così pregevole risultato”.

SOS VOLTERRA


mercoledì 5 maggio 2010

Volterra e gli Etruschi - La Tomba ritrovata

Profilo storico e scientifico

La Tomba Inghirami è forse la più famosa tomba volterrana di epoca ellenistica. Essa fu scoperta dai fratelli Jacopo e Lodovico Inghirami nei terreni di loro proprietà nel 1861.
Interessante, a questo proposito, la menzione che fa della scoperta Don Filippo Gori, l'anno successivo (1862): "I due fratelli sigg. Iacopo e Lodovico Inghirami, facendo la villeggiatura di maggio in quel casino che prende nome dall'ameno giardino che vi si vede (Villa Giardino) nonchè dal prossimo convento (San Girolamo), amanti come sono delle cose patrie, dieronsi a tentare scavi in quel terreno che soprasta la loro villa [...] il grandioso ipogeo scoperto l'anno decorso, attualmente reso di facile accesso, può dar allo studioso l'idea più giusta della vera ed integra forma di quelle case mortuarie".
Da quanto si legge è facile immaginare che la zona di San Girolamo doveva avere un aspetto molto diverso da quello odierno e che la ricerca archeologica poteva avvenire senza l'impedimento delle strutture ospedaliere e delle strade. Interessante altresì il fatto che, dopo la scoperta, si pensò subito a rendere la tomba fruibile agli studiosi di antichità.
La tomba conteneva infatti al suo interno molte urne cinerarie: sul numero esatto ci sono discordanze. La prima menzione è di 42 o 44, per poi passare a 53, cosa che fa pensare a modeste manomissioni e aggiunte al nucleo originario, forse attingendo ai materiali provenienti da tombe rinvenute nelle vicinanze.
La tomba, come la maggior parte delle tombe volterrane, è a camera ipogea. Vi si accede attraverso un ripido dromos con gli scalini tagliati nella roccia, la locale "panchina". L'ingresso, originariamente chiuso da un lastrone in pietra, permette l'accesso ad una grande camera di forma circolare con pilastro centrale e un'unica banchina di deposizione che corre sui lati. Qui, secondo le notizie, erano collocate le urnette, sistemate su una doppia fila: l'impressione che dovettero avere i due fratelli al momento della scoperta non è facile da immaginare, ma una tale ressa di sarcofagi con i defunti recumbenti scolpiti sui coperchi, doveva certo creare una forte suggestione. L'impressione di affollamento doveva esser ancora maggiore se si pensa che, oltre alle urne, all'interno della camera funeraria, trovavaposto un ingente corredo composto da ceramiche e manufatti in bronzo e ferro di vario genere (vasellame da cucina e da simposio, strumenti per la toilette, oggetti della vita quotidiana atti a rappresentare la ricchezza raggiunta in vita e ad accompagnare il defunto nell'aldilà). Purtroppo di esso non esiste più nessuna traccia e nemmeno risulta menzionato nei primi rapporti: fu forse venduto o disperso mentre le urne rimasero all'interno della tomba per molti anni, cosa che non giovò certo alla loro conservazione. Esse infatti "ebbero a soffrire, nel periodo in cui rimasero a Volterra, gravi danni da parte dei visitatori che staccarono e levarono, per ricordo della loro visita, talune teste dai rilievi migliori", scrive il Milani, direttore del Museo Archeologico di Firenze, in una delle lettere che accompagnano l'atto con cui tutto il complesso fu assicurato allo stato nel 1899 per la somma di 8000 lire. L'idea era quella di preservare intatto il nucleo e il contesto di rinvenimento, data la sua integrità e la possibilità di studiare l'avvicendarsi di generazioni pertinenti al medesimo ambito familiare. Fu così che la tomba Inghirami venne disegnata con cura e ricostruita nel giardino del Museo Archeologico di Firenze e al suo interno vennero poste le urne, tutte precedentemente inventariate e descritte con dovizia di particolari. L'alluvione del 1966 coprì le urne di fango ma un accurata ripulitura le restituì al loro antico splendore.
La tomba, da quanto risulta nelle poche iscrizioni che accompagnano i sarcofagi, doveva appartenere alla famiglia Ati: a differenza dei Ceicna\Caecina, che usarono già il latino per le iscrizioni sui loro monumenti, questa famiglia forse fu una di quelle che difesero la loro etruscità fino alla fine (non esiste nessuna iscrizione in latino sulle casse, sebbene le ultime deposizioni della tomba Inghirami si datino già in età romana). Lo studio della tipologia dei coperchi e delle casse delle urne permette inoltre di datare l'arco di tempo entro cui questa tomba familiare fu in uso: il più antico coperchio può esser datato al pieno III secolo a. C., ma sembra incerta la sua pertinenza alla tomba. Certamente pertinenti invece sono invece le urne databili al II sec. a. C., periodo in cui a Volterra erano largamente attivi scultori che producevano urne cinerarie e coperchi su larga scala e di diversi livelli qualitativi. In largo numero sono presenti anche esemplari di I secolo a. C, mentre il termine post quem che segna la fine dell'utilizzo della tomba va cercato nelle urne con coperchi a timpano, ascrivibili all'età augustea. Ricapitolando dunque, la tomba fu in uso sicuramente dall'inizio del II sec a.C. ai primi anni del I sec d.C. Considerando che una generazione viene usualmente stimata in 30-40 anni, nella tomba risultano così deposte almeno 5 o 6 generazioni di etruschi.
Eccetto le urne a cassa liscia (le più tarde), tutte le casse sono decorate a rilievo. La maggior parte dei soggetti è ricollegabile a miti greci, come "la morte di Mirtilo", "la morte di Enomao", "Eteocle e Polinice", ma non mancano anche le consuete scene con soggetti propriamente funerari, con le varie forme di "viaggio agli inferi" e di "congedo funebre".

L'intervento di recupero

Passando a descrivere l'intervento di ripulitura della tomba, dobbiamo innanzitutto ringraziare per la fiducia accordataci la soprintendente Dott.ssa Annamaria Esposito, la quale ha sempre appoggiato e incoraggiato l'operato del gruppo di volontari e appassionati, già legati alla causa dell'archeologia attraverso il nascente Gruppo Archeologico Velathri. Un grazie infinito anche a tutti coloro che hanno voluto supportare questa causa e sono scesi nell'oscurità rischiarata dalle moderne lampade alogene per riportare alla vita un monumento così importante, riallacciando in qualche modo con il loro operato quel filo che ci lega al nostro passato.
L'intervento è consistito innanzitutto nella rimozione dello strato di interro accumulatosi nel tempo all'interno della tomba fino alla messa in luce dell'originaria superficie scolpita nella roccia. Non poche sono state le sorprese: all'interno del terreno asportato sono stati infatti rinvenuti in corso di scavo o durante il successivo vaglio al setaccio della terra, numerosi frammenti archeologici: la maggior parte di essi consiste in frammenti di vasellame a vernice nera, alcuni attribuibili alla locale fabbrica di Malacena, forse parte dell'originario corredo della tomba o, probabilmente, secondo quanto ci dice anche il Consortini, parte dei corredi delle tombe rinvenute durante i lavori per la costruzione del manicomio ("..nel detto ipogeo vi sono state trasportate di recente urnette semplici e scolpite e gran numero di vasi fittili in frantumi raccolti da altri ipogei riscoperti in occasione di lavori per il frenocomio.."). Assolutamente degni di nota anche alcuni frammenti di cassa e coperchio di urnetta: seppur frammentari essi potrebbero venire restituiti, dopo un non semplice raffronto, alle urne originarie.
Una volta completata la pulizia (che alla fine si è trasformata quasi in uno scavo archeolgico), si è provveduto alla sostituzione del fatiscente cancello in legno con uno in ferro battuto, degno di far da ingresso alla tomba; la scalinata di accesso è stata provvista di corrimano e alcuni degli scalini sono stati restaurati. Il lastrone di chiusura è stato fissato alla parete da un pernio di sicurezza. Tutto questo grazie al solerte lavoro degli operai del Comune e delle ditte attivate mediante il contatto di Renzo Provvedi, factotum e instancabile lavoratore. E' stato così che, dopo anni di oblio, la tomba è tornata a splendere del suo fascino e della sua suggestione. Volterra recupera un altro monumento del suo illustre passato, troppo spesso considerato come un fardello e non come una risorsa. Ogni tanto, anzichè coperte dal cemento e messe a tacere per sempre, le vestigia etrusche tornano a parlare.
(
Simone Stanislai © 2010 - SOS VOLTERRA)

martedì 6 aprile 2010

SOS VOLTERRA a Docciola con gli studenti dell'ITCG




Oltre 6.000 firme per la S.R.68

Lunedì 8 marzo, in occasione della visita di Enrico Rossi a Larderello, il vice-presidente di SOS-Volterra Renzo Provvedi ha consegnato al candidato alla presidenza della Regione Toscana un voluminoso involucro contenente ben 6013 firme raccolte dall’associazione volterrana in favore dell’ammodernamento della Strada Regionale 68.
“Già ad ottobre – afferma Renzo Provvedi, vice-presidente dell’associazione – avevamo raggiunto l’esorbitante quota delle 5000 firme, ma l’interesse dimostrato a Colle Val d’Elsa per la problematica era molto forte e meritava ancora attenzione”.
“Ci è parso quindi doveroso ed opportuno – prosegue il presidente di SOS-Volterra Alberto Chiodi – dare di nuovo la possibilità ad altre persone della Val d’Elsa di esternare la loro volontà sull’argomento, tanto che nelle mattinate di venerdì 26 febbraio e 5 marzo, giorni di mercato, ci siamo di nuovo recati nella Città del Cristallo dove in poche ore abbiamo riscosso un altro mare di consensi”.
Adesso le firme complessive hanno superato quota 6000, appunto, e con la loro consegna direttamente nelle mani di Enrico Rossi, la speranza è quella di renderlo ulteriormente sensibile alla problematica in favore di una Val di Cecina più moderna e concorrenziale rispetto al resto della Toscana.
E nell’ottica di assoluta apoliticità e apartiticità che caratterizza SOS-Volterra, le medesime firme saranno inoltre consegnate sabato 20 marzo anche a Monica Faenzi, altra candidata alla presidenza della Regione Toscana, qualora confermerà la sua visita a Volterra.
Allo stesso modo analogo provvedimento sarà intrapreso verso gli altri due candidati Francesco Bosi ed Alfonso De Virgiliis qualora si mostreranno interessati alla nostra zona con una loro visita.

sabato 6 febbraio 2010

LA BANCA INTERCOMUNALE AUDIOVISIVI DI VOLTERRA E DEL TERRITORIO

Se da un lato Regione Toscana ha investito molto negli ultimi anni nella realizzazione della Mediateca Regionale Toscana e delle Banche Intercomunali Audiovisivi, attualmente nel territorio volterrano non esiste alcuna istituzione che offra tali servizi. Tuttavia già da alcuni anni un gruppo di privati cittadini hanno dato il via ad un progetto sperimentale online denominato “Volterra Television”, sviluppato su www.youtube.com, tramite il quale è stata raccolta e divulgata gratuitamente una nutrita collezione video su Volterra ed il territorio dell’Alta Val di Cecina.
L’Associazione “S.O.S. Volterra”, recependo l’importanza di questo proposito, ha iniziato a sviluppare un progetto insieme a “Volterra Television” ed il Comune di Volterra per garantire la conservazione di queste video-memorie storico-culturali favorendone la diffusione.
L’idea è quella di creare anche a Volterra una Mediateca pubblica territoriale, denominata “Banca Intercomunale Audiovisivi di Volterra e del territorio”, tramite la quale chiunque potrà avere la possibilità di fruire gratuitamente di quanto più materiale multimediale possibile che riguarda Volterra ma non solo, utilizzando il principio del prestito così come avviene per i libri nelle biblioteche comunali.
Qualora approvato, il luogo individuato dove raccogliere, catalogare, studiare e diffondere il materiale custodito è la Biblioteca Comunale di Volterra, dove un domani, insieme ad un libro o ad un testo storico, potremo visionare – e nel caso avere in prestito – un video, una fotografia od una qualsiasi registrazione storica di Volterra e del suo territorio.

SOS Volterra

lunedì 25 gennaio 2010

UNA TOMBA RIPORTATA ALLA VITA

Volterra è uno scrigno di tesori, ed ovunque si volga la vista c’è da inebriarsi di storia, arte e cultura. Capolavori di inestimabile valore si susseguono e si sovrappongono gli uni con gli altri, sia sopra che sotto il suolo. Ed è proprio volgendo lo sguardo al terreno che alcuni membri del nascente Gruppo Archeologico Volterrano – concepito da alcuni soci di SOS Volterra – si sono rimboccati le maniche ed hanno lavorato intensamente per riportare all’originario splendore le due tombe etrusche di S.Giusto, da troppo tempo abbandonate all’incuria fino ad essere usate come discarica.
“Faceva male al cuore vedere questi importanti ipogei conciati così – dice Renzo Provvedi, ideatore dell’iniziativa in collaborazione col Comune di Volterra – se non altro in rispetto a quelle persone che vi avevano trovato la loro ultima dimora terrena 2500 anni fa. Così ci siamo dati da fare ed è stato bellissimo ridare decenza a questi antichi luoghi di devozione”.
Dopo un’intera giornata dedicata alla pulizia è stata la volta degli operai comunali che, non senza problemi, sono riusciti a riformare ed a riattivare tutti gli impianti di illuminazione.
“Adesso il colpo d’occhio è veramente suggestivo – approva entusiasta il presidente di SOS Volterra, Alberto Chiodi – sono straordinariamente belle. E’ impressionante come nella loro apparente semplicità si possa scorgere tutta quell’imponente maestria ed il riguardo per i defunti che avevano coloro che hanno vissuto a Volterra prima di noi. Invito chiunque a venire a vederle”.
Dopo una preapertura sperimentale tenutasi sabato 2 e domenica 3 gennaio, la tomba a 4 camere – solitamente chiusa da un cancello per motivi di sicurezza – sarà tenuta aperta alle visite domenica 10 gennaio, dalle ore 9 alle 13, per testare l’interesse collettivo su questo “tesoro nascosto riscoperto” e, forse, ancora sconosciuto a molti.
Un sentito ringraziamento a Renzo Provvedi, Massimo Fidi e Gigi Vanni del nascente Gruppo Archeologico Volterrano, oltre che al Comune di Volterra che ha reso possibile l’iniziativa.

SOS Volterra