lunedì 25 gennaio 2010

UNA TOMBA RIPORTATA ALLA VITA

Volterra è uno scrigno di tesori, ed ovunque si volga la vista c’è da inebriarsi di storia, arte e cultura. Capolavori di inestimabile valore si susseguono e si sovrappongono gli uni con gli altri, sia sopra che sotto il suolo. Ed è proprio volgendo lo sguardo al terreno che alcuni membri del nascente Gruppo Archeologico Volterrano – concepito da alcuni soci di SOS Volterra – si sono rimboccati le maniche ed hanno lavorato intensamente per riportare all’originario splendore le due tombe etrusche di S.Giusto, da troppo tempo abbandonate all’incuria fino ad essere usate come discarica.
“Faceva male al cuore vedere questi importanti ipogei conciati così – dice Renzo Provvedi, ideatore dell’iniziativa in collaborazione col Comune di Volterra – se non altro in rispetto a quelle persone che vi avevano trovato la loro ultima dimora terrena 2500 anni fa. Così ci siamo dati da fare ed è stato bellissimo ridare decenza a questi antichi luoghi di devozione”.
Dopo un’intera giornata dedicata alla pulizia è stata la volta degli operai comunali che, non senza problemi, sono riusciti a riformare ed a riattivare tutti gli impianti di illuminazione.
“Adesso il colpo d’occhio è veramente suggestivo – approva entusiasta il presidente di SOS Volterra, Alberto Chiodi – sono straordinariamente belle. E’ impressionante come nella loro apparente semplicità si possa scorgere tutta quell’imponente maestria ed il riguardo per i defunti che avevano coloro che hanno vissuto a Volterra prima di noi. Invito chiunque a venire a vederle”.
Dopo una preapertura sperimentale tenutasi sabato 2 e domenica 3 gennaio, la tomba a 4 camere – solitamente chiusa da un cancello per motivi di sicurezza – sarà tenuta aperta alle visite domenica 10 gennaio, dalle ore 9 alle 13, per testare l’interesse collettivo su questo “tesoro nascosto riscoperto” e, forse, ancora sconosciuto a molti.
Un sentito ringraziamento a Renzo Provvedi, Massimo Fidi e Gigi Vanni del nascente Gruppo Archeologico Volterrano, oltre che al Comune di Volterra che ha reso possibile l’iniziativa.

SOS Volterra