VOLTERRA - Dopo il successo ottenuto con la messa a lucido del loculo di San Giusto, Sos Volterra torna con una nuova iniziativa. «La Sovrintendenza nei panni della dottoressa Annamaria Esposito ha apprezzato molto il nostro lavoro - spiega Renzo Provvedi, vicepresidente dell’associazione - e ci ha messo a disposizione una delle tombe più importanti della città». La tomba Inghirami, rinvenuta dai fratelli Jacopo e Lodovico Inghirami nei terreni di loro proprietà nel 1861, è oggi ricostruita al Museo Archeologico di Firenze, e abbandonata al degrado nella sua sede d’origine. Il loculo si trova nella zona ospedaliera, di fronte al reparto Bianchi, e insieme alle urne già rinvenute ed esposte nel museo fiorentino ha riportato alla luce, grazie al lavoro dei volontari di Sos Volterra, innumerevoli reperti. «Sotto 8 centimetri di terra - continua Provvedi - abbiamo reperito molti oggetti, è stata una vera e propria sorpresa». Inaspettatamente il sepolcro ha restituito alla storia ossa, puntali, oggetti in ferro e bronzo, frammenti di vasi e di urne che raccontano una parte importante del passato di Volterra. L’associazione ha voluto rendere giustizia a quest’importante opera etrusca non solo ripulendola, ma rendendola di nuovo visitabile, un nuovo cancello, un passamano, un punto luce fisso e il restauro di alcuni scalini, il tutto per consentire a chiunque di godere di questa bellezza. I reperti saranno esposti e presentati sabato 22 maggio alle 11 nella saletta del Giudice Conciliatore, presso Palazzo dei Priori, mentre domenica 23 sarà possibile visitare dalle 14 alle 20 le tombe Inghirami e San Giusto.
Martina Bilei (Il Tirreno — 19 maggio 2010)