Il 18 aprile Volterra tornerà ad essere Città a tutti gli effetti. Il titolo le sarà conferito dalla Presidenza della Repubblica Italiana. Cosa significa realmente tornare ad appropriarsi giuridicamente di questo appellativo? Forse a qualcuno potrà suonare risibile tutto questo, ma non è cosi. Fin dal 1561 Volterra fu dichiarata Patria Nobile. Il rango di Patria nobile, in Toscana, spettava solo ad otto città: Firenze, Siena, Pisa, Pistoia, Arezzo, Volterra, Cortona e Montepulciano. Nel 1750 le città nobili salirono a 14: Sansepolcro, Montepulciano, Livorno, Colle Val D’elsa, S.Miniato, Prato, Pescia, Firenze, Pisa, Siena, Pistoia, Arezzo, Volterra, Cortona, ma solo Volterra, insieme ad altri sei centri; Firenze, Siena, Pisa, Pistoia, Cortona e Arezzo; restò Patria nobile cioè un “gradino” superiore alle città “nobili semplici”. Tornare giuridicamente ad essere Città vuol dire riappropriarsi di una identità che rischiava di essere perduta nel corso del tempo. Una Città può reclamare, in quanto tale, la centralità verso il territorio che le sta intorno, rivendicando dei servizi che le sono propri: ospedale, viabilità, treno e altri. Certamente non basterà un titolo per far svanire i problemi del nostro poggio. Riappropriarsi della propria storia, del proprio nome può aiutare ognuno di noi a rendersi maggiormente conto di cosa vuol dire vivere in una Città, cioè in una civitas - civiltà. Ecco, dal 18 aprile sentiamoci tutti ancora più impegnati a produrre civiltà, quello che nel corso di moltissimi secoli hanno fatto i nostri progenitori. Giovedì 18 aprile alle ore 17.00, nella sala del Maggior Consiglio di Palazzo dei Priori, alla presenza del Prefetto e delle autorità cittadine, si terrà la cerimonia ufficiale del riconoscimento di VOLTERRA CITTA’ alla quale tutti siamo invitati a partecipare.
SOS Volterra