domenica 5 gennaio 2014
L’AMICO TRENO
Ho potuto scrivere queste righe solamente il giorno dopo a mente fredda, troppa emozione, troppa gioia, troppe idee nel capo che si sovrapponevano con i ricordi. Dopo moltissimi anni, 30 o forse 35, sono risalito sul treno che da Saline di Volterra porta a Cecina.
Sabato, ore 15.15, emozionatissimo e impaziente, aspetto alla stazione di Saline l'arrivo del treno che arriva da Cecina, lo stato d'animo è quello di un ragazzino di 10 anni che vede il treno per la prima volta. Il treno arriva puntualissimo e annuncia l'entrata in stazione con un lungo fischio. Già quel fischio mi riporta alla mente attese impazienti per prendere la Littorina per andare al mare a Cecina o andare a Pisa, la sensazione è come rivedere un vecchio amico che non vedevi da moltissimo tempo. Saliamo in 9 persone. All'interno il vagone è vecchiotto ma decoroso, il profumo è un profumo antico che purtroppo non riconosco più.
Ore 15.20 partenza puntualissima, sferragliando il trenino parte aprendo ai miei occhi vedute completamente nuove.
La mia non vuole essere una osservazione di parte, ma provate a prendere il treno e ditemi se quello che vedete dal finestrino del treno è uguale a quello che vedete dal finestrino della macchina: la visuale ti si allarga e vedi cose che dalla strada non potresti mai vedere, in primis il fiume Cecina che ti scorre accanto, passaggi a livello abbassati, macchine ferme con persone che ti guardano da sotto e per una volta vedi le macchine dall'alto in basso, remissive al passaggio del treno che si prende la sua rivincita sulla modernità.
Stazione di Ponteginori, molta gente in stazione, monta una sola persona, segno che si aspettava il treno per curiosità e non mi sembra una cosa di poco conto.
Stazione di Casino di Terra, anche qui gente in attesa del treno, salgono 3 persone, il resto del gruppo rimane a terra con il naso in su.
Stazione di Riparbella, una persona che aspetta e che sale.
Rivedere le macchine che ti passano accanto, dato che la strada scorre quasi parallela alla ferrovia è una cosa stranissima, la macchina ti appare una cosa lontana, la tua testa segue solamente il rumore ripetitivo delle ruote del treno e il suo fischio ogni qualvolta si avvicina a un passaggio a livello. Non c'è da essere concentrati sull'azione di guida, uno è libero di pensare a ciò che vuole.
Ore 15.57 arrivo in stazione a Cecina, dopo aver aspettato alcuni minuti il via libera d'ingresso da un semaforo rosso, non c'è bisogno di pensare a un parcheggio; siamo nel centro di Cecina e ci abbiamo messo solamente 37 minuti. Strano, non avevo mai pensato al rapporto con il tempo impiegato e la libertà di non essere legato alla ricerca di un parcheggio.
Prendo un caffè e aspetto il pullman che mi riporta a Saline in 37 minuti ( il tempo impiegato dal treno, preciso preciso). In confidenza, il caffè è molto più buono a Volterra!
Mi piace concludere questo mio scritto facendo una riflessione da automobilista ormai incallito, la macchina è un mezzo moderno, veloce, indispensabile a ognuno di noi, ma credo che il fascino del treno sia rimasto intatto, il treno è il treno!
Tutta questa storia perché?
Abbiamo riavuto il treno, cosa non scontata, perché il treno rischiavamo veramente di perderlo, ora c'è! Andranno aggiustati e potenziati gli orari, sperando di avere presto un trenino più moderno, ma non lo possiamo perdere una seconda volta. Il treno è storia nostra, presente e passato, storia antica e importante per noi.
La macchina ci ha condizionato e mi ha condizionato, ma credo fermamente che da ora in poi utilizzerò il nostro trenino ogni qualvolta lo possa prendere.
L'AMICO TRENO che avevo perso, abbandonandolo frettolosamente, l'ho ritrovato invecchiato ma presente, cercherò di fare il possibile per non perderlo una seconda volta, cerchiamo di farlo tutti assieme.
Renzo Provvedi - SOS Volterra