lunedì 14 ottobre 2013

SANITA’ TOSCANA


Nel 2010 la Regione Toscana dichiarava che la Chirurgia di S. Marcello Pistoiese era un modello da seguire. Nel 2013 la chirurgia a S. Marcello non esiste più: al suo posto troviamo la Casa della Salute… ossia degli ambulatori.
Ospedale Serristori di Figline Val d’Arno, incluso anch’esso nel novero degli ospedali da riconvertire in Casa della Salute. Attualmente è primo in Toscana per trattamento dell’ictus cerebrale ed è riconosciuto anche per altri parametri come un ospedale di eccellenza. Ha 17000 accessi all’anno al pronto soccorso. E’ di questi giorni la notizia di un depotenziamento della chirurgia (diminuzione di posti letto) e di una ridefinizione dei posti letto del reparto di medicina che diventeranno a “bassa criticità”. Ovvie e scontate le ripercussioni sul  pronto soccorso. Sulla difesa dell’Ospedale figlinense si è fatto sentire anche il deputato PD David Ermini che preoccupato ha dichiarato che continuando così “… il Serristori cesserebbe di fatto di essere un ospedale per acuti...”
Ospedale di Volterra, anche da noi la riconversione in casa della salute è stata più volte ribadita dall’ASL nonostante il parere sfavorevole del Comune e le oltre 4500 firme di cittadini contrari al progetto all’interno dell’Ospedale. Il nostro nosocomio, da più di un anno, si trova praticamente senza un reparto materno-infantile. Non si nasce più a Volterra e per trovare un Pediatra nei feriali notturni, nei festivi e nei pre festivi, i malcapitati devono sorbirsi un’oretta di macchina o anche più. La cardiologia è relegata in un’area della medicina. Nonostante questo, sullo scompenso cardiaco l’ospedale di Volterra si trova al SECONDO posto in Toscana, dietro solo alla Fondazione Toscana Gabriele Monasterio. Se un reparto è un fiore all’occhiello della sanità toscana, si potenzia e non si accorpa con un altro reparto. Resta la  grossa disparità degli investimenti nel “vicino” Lotti di Pontedera, oltre 40 milioni di euro negli ultimi dieci anni, per un Ospedale a pochi km da Nosocomi come Cisanello o Empoli. Al confronto i soldi spesi dall’ASL 5 sul nostro ospedale sono briciole. Ci preme sottolineare come il recente acquisto di un macchinario per interventi di chirurgia vertebrale sia stato reso possibile grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra; questo è solo uno dei tanti investimenti di questo ente che hanno permesso all’ospedale di restare al top in certe unità operative, pensiamo solo alla Radiologia dove i più importanti macchinari, TAC, Risonanza Magnetica e altro sono stati acquistati dalla stessa Fondazione.
A proposito di sprechi, ci congratuliamo infine per il completamento del nuovo Ospedale di Prato, inaugurato lo scorso 21 settembre al modico costo di oltre 100 milioni di euro. Peccato che a tutt’oggi sia senza pazienti, visto che i primi acquazzoni hanno provocato infiltrazioni d’acqua ed allagamenti.  Stessa sorte era toccata al nuovo Ospedale di Pistoia (da rimarcare a soli 25 km di distanza!!) che a tutt’oggi vede sempre allagamenti nei sotterranei.  Chissà quanti soldi verranno ancora spesi per permettere il normale funzionamento di questi nosocomi e chissà quanti soldi la Regione avrebbe speso per garantire alla nostra zona almeno un pediatra reperibile al pronto soccorso nelle 24 ore…






SOS Volterra